La tenda del convegno – Ultimati i lavori per il restauro della chiesa San Pio X a Loano

Domenica 10 aprile, nel giorno in cui tutta la Chiesa commemora l’ingresso di Cristo in Gerusalemme, la comunità parrocchiale di san Pio X in Loano, è potuta rientrare e tornare a celebrare nella propria chiesa. Nel maggio dello scorso anno, infatti, erano iniziati significativi lavori e le Messe venivano celebrate nell’ampio salone parrocchiale. Una prima e importante opera di ristrutturazione ha riguardato il tetto: le infiltrazioni erano ormai insostenibili e rischiavano di rendere inagibile l’edificio. La copertura originaria (un pacchetto costituito da una lamiera grecata, un pannello di fibra di vetro ed uno strato a finire composto da membrana bitume-polimero autoprotetta con scaglie di ardesia), vecchia ormai di 40 anni, presentava diverse pieghe che facilitavano i ristagni d’acqua, provocando abbondanti infiltrazioni all’interno. L’intervento, dunque, è consistito nella posa di un nuovo manto impermeabilizzante e termoisolante. Di conseguenza, si è reso necessario anche un’opera di manutenzione sia della tensostruttura sia delle funi portanti. La parrocchiale deve la sua forma moderna e peculiare al contesto e all’epoca in cui nacque. Pensata negli anni ’70 per dare un luogo di culto ai nuovi quartieri ponentini di Loano, allora in grande espansione urbana, rifletteva gli insegnamenti del Concilio Vaticano II: la Chiesa come assemblea del popolo di Dio (cfr. Lumen Gentium 1, 6-8). Quel popolo che, durante il cammino nel deserto, si fermava per pregare nella tenda, dove erano custodite le Tavole della Legge. Così nel progetto realizzato dall’ingegnere Nicolò Elena e dagli architetti Bruno Martini e Renato Allegro, la chiesa prendeva l’aspetto della tenda ebraica e accompagnava il nuovo popolo di Dio nel suo cammino verso la terra promessa del paradiso. Durante l’inverno, poi, ultimata la ristrutturazione del tetto, si è provveduto a un totale riordino dell’area presbiteriale. Le nuove artistiche vetrate a legatura di piombo, opera di Samuele Dossena, giovane artista formatosi alla scuola diocesana “Beato Angelico” di Milano, sono senza dubbio il cuore dei lavori. Poste lungo la parete dietro il presbiterio, formano una croce a tau. Il tema è la creazione universale. Alla base del tau, la raffigurazione dello Spirito di Dio che aleggiava sulle acque e, posto di fronte a questo, il nuovo fonte battesimale: dall’acqua nasce la vita nuova. Da qui con linee morbide e continuative, si distribuiscono lungo le campate gli altri soggetti della Creazione. La vetrata con la creazione del firmamento è stata accuratamente posta in corrispondenza del presbiterio. Il nuovo tabernacolo, infatti, seppur non più allineato al crocifisso (ora sospeso da terra e ancorato al soffitto), ha le sembianze di un astro. La base del presbiterio, rialzata di un metro rispetto all’assemblea e con uno spazio ristretto che rendeva scomode le azioni liturgiche, è stata abbassata di 50 cm. I vecchi marmi rossi sono stati sostituiti con altri bianchi, in continuità con il resto della pavimentazione e in miglior armonia con i toni turchesi che dominano all’interno dell’edificio. Le pareti, infine, sono state coperte con pannelli bianchi in gesso e fibra.
La loro funzione è duplice: sia artistica (saranno decorati seguendo il tema delle vetrate) sia energetica (facilitano l’isolamento termico). Nessun intervento alla struttura del campanile, completato nel 2006, su progetto dell’ingegnere Nicolò Elena e l’architetto Bruno Martini, con la direzione dei lavori da parte dei geometri Giorgio e Stefano Rubatti. “Nell’attesa che venga il nostro vescovo a celebrare la Messa di consacrazione – dice il parroco don Luciano Pizzo – insieme a don Antonello vogliamo dire grazie a tutti i parrocchiani e non, che in qualunque modo abbiano contribuito alla realizzazione di quest’opera. Tra questi vogliamo ringraziare in particolare l’architetto Daniela Poggi, l’ingegnere Paolo Massobrio e Paolo Dossena”

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