Formae Lucis – Arte e letteratura nuovi percorsi

Nonostante le difficoltà imposte dal periodo di emergenza sanitaria, il progetto Formae Lucis della diocesi di Albenga-Imperia, prosegue le sue attività di divulgazione e valorizzazione del patrimonio culturale. L’anno dantesco, che vedrà molte istituzioni impegnate a ricordare il poeta nel 700° anniversario dalla morte, sarà solo uno dei fili conduttori degli eventi, online e in presenza, che Formae Lucis sta progettando per la primavera. Nell’ambito di un ampio percorso che riguarderà l’arte dei cartelami, forme d’arte espressione della devozione popolare e legate al Ponente ligure, il Museo Diocesano di Albenga festeggerà il 15 maggio il 40° anniversario dall’apertura con la preziosa esposizione del “Compianto sul Cristo morto”. Si tratta di una preziosa scultura lignea quattrocentesca prima esposta alla chiesa della Maddalena e oggi conservata al Museo Lazzaro Acquarone di Lucinasco (Imperia) che verrà accostata, in mostra, al Crocefisso proveniente dalla chiesa della Carità di Alassio. «Il Compianto è un’opera di fine Quattrocento, non sappiamo chi sia l’autore– spiega Castore Sirimarco, direttore dell’Ufficio beni culturali –. Si tratta di un gruppo scultoreo che ritrae sette personaggi in contemplazione del Cristo deposto dalla croce in una cassa, di realizzazione posteriore. Gli altri personaggi sono san Giovanni Evangelista, Giuseppe d’Arimatea, Nicodemo, la Madonna, la Maddalena, Maria di Cleofa, e Maria Salomè. Realizzate in legno di tiglio, sono statue che, a tratti, presentano preziosità artistiche significative: erano colorate, anche se oggi resta poco. Tra i dettagli che possiamo ancora apprezzare e che le caratterizzano, vanno notati per esempio i ricami sul vestito di Maria Maddalena». Filo conduttore della mostra al Museo Diocesano di Albenga sarà il tema della passione di Cristo. Ecco perché insieme al Compianto sarà esposto il crocefisso della chiesa della Carità di Alassio. Si tratta di un pregevole esempio di scultura lignea, tra i più importanti del Ponente ligure. Come il Compianto, è opera di anonimo e risale alla fine del Quattrocento. «Sappiamo che lo scultore potrebbe provenire dall’area del basso Piemonte e della Liguria di Ponente – spiega don Emanuele Caccia – l’opera è significativa perché rappresenta un caso in cui per la prima volta si nota la ricerca di una perfezione anatomica, che tuttavia non impedisce di esprimere la grande intensità del dolore di Cristo in croce. Grazie all’abilità dei restauratori, oggi possiamo ammirare l’opera nel suo colore originario, risultato dell’eliminazione di diversi strati di ridipinture». La mostra è realizzata in collaborazione con Alfonso Sista e Francesca De Cupis, della Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, con don Mauro Marchiano, direttore del Museo Diocesano di Albenga, e con i parroci di Lucinasco e della parrocchia di Sant’Ambrogio di Alassio, don Stefano Mautone e don Gabriele Corini. L’esposizione includerà video e presentazioni online per arginare gli effetti delle restrizioni pandemiche. Il pubblico potrà così scoprire veri e propri tesori spesso sconosciuti o difficilmente fruibili. Ma il mezzo digitale sarà anche il veicolo principale per altre attività in preparazione. Tra queste, un nuovo appuntamento digitale con l’Università di Genova che condivide con Formae Lucis un percorso di approfondimento sulla visual culture, e nuovi reportage video alla scoperta dell’arte sacra del territorio diocesano. Cresce intanto, online, il blog di Formae Lucis, visualizzabile dal sito www.formaelucis.com. Diverse le rubriche e i temi trattati, dalle pillole di architettura con l’architetto David Napolitano alla collaborazione con l’Ucai su “I papi e l’arte dal ‘900 in poi”, e ancora il viaggio di scoperta dell’iconografia dei mesi negli affreschi delle chiese diocesane, a cura di Anna Marchini, e le riflessioni su luce e letteratura a partire dalle collezioni della Biblioteca Diocesana, a cura di don Francesco Ramella. In arrivo nuove rubriche e articoli dedicate all’Archivio Diocesano, all’arte orientale e ai più piccoli.

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