Don Giussani nel centenario della nascita: celebrata in Cattedrale la Santa Messa commemorativa

“Nella semplicità del mio cuore lietamente Ti ho dato tutto”. Questa affermazione, tratta dalla Liturgia Ambrosiana, riflette pienamente l’esperienza di mons. Luigi Giussani, iniziatore e guida del movimento di Comunione e Liberazione, del quale si celebra quest’anno il centenario della nascita. In occasione del quarantesimo anniversario del riconoscimento pontificio della Fraternità, domenica 27 marzo mons. Guglielmo Borghetti ha celebrato una Santa Messa nella Cattedrale di Albenga. Oltre agli appartenenti alla Fraternità di Comunione e Liberazione erano presenti:  i  rappresentanti di Azione Cattolica, Agesci, Oftal; per l’amministrazione comunale la Prof.ssa Martina Isoleri e l’Avv.to Mauro Vannucci.

Nell’omelia mons. Borghetti ha messo in evidenza quello che fu, fin dall’inizio della vita del movimento, il tratto caratteristico di quell’esperienza: la scoperta della  contemporaneità di Cristo  nella vita degli uomini, e  il conseguente rifiuto di considerarlo come un avvenimento storico appartenente al passato, in-incidente sulla concretezza dell’esperienza di ciascuno. Proprio a questo proposito il Vescovo ha sottolineato l’affinità fra Giussani e Kierkegaard.

«Quando non c’è alcun pericolo – scrive Kierkegaard – quando regna la calma e quando tutto sta in favore del cristianesimo, è fin troppo facile scambiare l’ammiratore con l’imitatore e con tutta tranquillità può accadere che l’ammiratore muoia nell’illusione d’aver scelto la strada giusta. Attenzione quindi alla contemporaneità» (Esercizio del cristianesimo): per entrambi era evidente che il ricordo di una figura che non è presente non  può cambiare la vita delle persone.

“L’incontro con il movimento è accaduto per quella novità di vita che abbiamo  visto brillare negli occhi di qualcuno a cui non abbiamo potuto resistere”: queste le parole di Carmela Lo Giudice, responsabile diocesana della Fraternità di Comunione e Liberazione,  al termine della celebrazione, in sintonia con le affermazioni del Vescovo: “quella novità, quella diversità umana dove niente è cancellato, dove niente è messo da parte, neanche i nostri limiti, ma tutto è esaltato dall’incontro con Cristo che don Giussani ci ha comunicato.”

 

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