Papa Francesco con i giovani d’Italia e della nostra diocesi

Questa piazza attendeva da tempo di riempirsi della vostra presenza» sono le prime parole che il Santo Padre ci rivolto lunedì, durante il saluto all’inizio dell’udienza riservata ai ragazzi adolescenti delle diocesi italiane. Anche i nostri ragazzi hanno atteso questo incontro, dopo due anni segnati dalle restrizioni della pandemia, il potersi di nuovo incontrare è stato un raggio di luce nel buio di questi tempi. “Seguimi” è stata la parola chiave che ha contraddistinto il tema di questo incontro, ed il capitolo 21 del Vangelo di Giovanni ha fatto da filo conduttore alle testimonianze ascoltate in piazza. Le semplici parole di papa Francesco hanno affrontato il tema della paura, purtroppo così presente nella vita dei nostri ragazzi. “Questo può aiutarci a pensare ad alcuni momenti della nostra vita. La vita alle volte ci mette a dura prova, ci fa toccare con mano le nostre fragilità, ci fa sentire nudi, inermi, soli. Quante volte in questo periodo vi siete sentiti soli, lontani dai vostri amici? Quante volte avete avuto paura? Non bisogna vergognarsi di dire: “Ho paura del buio!” Tutti noi abbiamo paura del buio. Le paure vanno dette, le paure si devono esprimere per poterle così cacciare via. Ricordate questo: le paure vanno dette. A chi? Al papà, alla mamma, all’amico, all’amica, alla persona che può aiutarvi. Vanno messe alla luce. E quando le paure, che sono nelle tenebre, vanno nella luce, scoppia la verità. Non scoraggiatevi: se avete paura, mettetela alla luce e vi farà bene!”. Un pomeriggio che ha visto alternarsi giovani cantanti e TikToker, (conosciuti e apprezzati dai nostri adolescenti e forse un po’ meno dagli adulti) che sicuramente hanno divertito e coinvolto i nostri giovani, ma anche parole veramente toccanti di testimoni, adolescenti anche loro, che hanno mostrato la bellezza di una vita vissuta come dono. La nostra diocesi ha visto la partecipazione di ragazzi provenienti da 11 parrocchie del nostro territorio, dagli Scout Agesci e dall’Azione Cattolica, una goccia nel mare di oltre 80.000 presenze, ma proprio questo ha colpito e ha lasciato un ricordo nel cuore di tutti, alcune le citerò senza ovviamente citare per riservatezza i nomi. Una nostra ragazza ha scritto: “Vedere così tanti ragazzi, riuniti nello stesso posto, uniti per un motivo comune, mi ha reso felice” e un altro giovane ha sottolineato “mi piace la musica, è stato bello ascoltare Matteo Romano o Blanco, ma il momento che mi ha emozionato di più è stato senza dubbio l’omelia del Papa, che dire, mi ha fatto venire le lacrime agli occhi!”. Come ogni evento è difficile trovare le parole per farne una cronaca, è difficile riuscire a trasmettere sorrisi, stanchezza, musica, lacrime, piedi che fanno male e risate incontenibili, ma proprio uno dei ragazzi che ha partecipato ha lasciato questa riflessione “vedere tanti ragazzi insieme, non per una protesta, non per affermare una vittoria contro un avversario, ma per dire che sono felici, non lascia indifferente nessuno”.

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