Padre Ibrahim in viaggio da Aleppo ad Albenga

Per ricordare alla gente di aprirsi alla speranza

È venuto da Aleppo, in Siria, di cui è parroco, dopo aver operato, a Gerusalemme, presso la Custodia di Terra Santa, come economo, senza mai dimenticare l’attività pastorale al servizio dei poveri e dei giovani. Un lavoro spirituale senza soste, che ha colpito le autorità religiose e civili del posto, che lo considerano un punto di riferimento da parte di cattolici e di appartenenti ad altre religioni. Sempre disponibile e ricco di quella generosità, che dall’Egitto, dove è nato, non ha esitato a portare in territori “caldi” a causa di conflitti interni ed esterne conflagrazioni. Opere sociali, culturali, sanitarie, ecumeniche e, per i più giovani, attività persino sportive e di spettacolo, eseguite in oratori e in ambienti appropriati, sempre per coltivare pace e solidarietà vicendevoli. È padre Ibrahim Alsabagh, accolto, ad Albenga, presso la parrocchia del Sacro Cuore, per un incontro, durante il quale ha presentato il suo ultimo libro, intitolato: «Viene il mattino. Aleppo, Siria. Riparare le case, guarire il cuore». Più che di una presentazione, si tratta soprattutto di un commovente racconto che un frate francescano ha voluto consegnare a una comunità parrocchiale per informarla sull’odio e il dolore, portato da guerre tanto ingiuste quanto stupide. Hanno organizzato l’evento la «Fondazione Terra Santa» con la «Custodia Terrae Sanctae».

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