Omelia per la festa della B.V. Maria di Pontelungo, 2 luglio 2019

Un mondo alla rovescia

  1. Ancora una volta il Signore ci permette di lodare la Madre del Redentore oggi venerata sotto il titolo di B.V. Maria di Pontelungo, patrona della nostra città e compatrona di tutta la Diocesi di Albenga-Imperia. È festa di lode, è festa di gratitudine nei confronti di Maria che nel passato in diversi momenti della storia salvò con la sua intercessione materna la città da razzie e saccheggi ad opera dei barbari ed anche da occupazioni militari; senza parlare delle molteplici ‘grazie’ ottenute da singoli e famiglie testimoniate dagli “ex voto” presenti nel Nostro Amato Santuario, presidio mariano della Città. La Madonna di Pontelungo è venerata con la liturgia della “Visitazione” e questo per noi costituisce elemento per fare memoria grata della ‘visita’ permanente di Dio alla nostra città ed alla nostra Diocesi: Maria, Arca dell’Alleanza, portatrice nel suo grembo purissimo di Gesù Salvatore ci sprona a sentirci oggetto della attenzione  amorosa del Padre:  visitati dal Figlio attraverso la Madre e a lasciarci trasformare tutti, nella docilità allo Spirito Santo, in ‘portatori di Cristo’, esperti nel visitare i fratelli e donare loro la ricchezza più grande e decisiva: Gesù Cristo Salvatore Unico dell’uomo e del mondo!
  2. La visita di Maria ad Elisabetta sfocia nel cantico del Magnificat, il cantico del “mondo a rovescio”! Ricordo che la mia nonna ed i mei genitori, già ormai tanti anni fa, assistendo a quanto accadeva intorno a loro ed al cambiamento in atto nei comportamenti e negli stili di vita spesso in dialetto carrarino puro, aspro e marmoreo, dicevano: “è proprio un mondo alla rovescia!” Lo dicevano nel senso che vedevano rovesciarsi i valori, gli stili, gli atteggiamenti su cui avevano fondato la loro vita fatta di lavoro, di onestà e sacrifici. Anche oggi, penso, qualcuno di noi sbotta: “è un mondo alla rovescia!” E sbotta non senza preoccupazione per i nostri giovani e per il futuro che ci attende. Ebbene in questo pomeriggio assolato Maria ci offre la proposta di ‘un mondo rovesciato’: ma un mondo rovesciato secondo Dio! E ci regala non un canto di lamentazione, ma un canto di gioia, di giubilo, il cantico del ‘del mondo alla rovescia, del mondo rovesciato da Dio’! Nel Magnificat sentiamo parlare di un altro mondo e Maria è posta nel cuore di questo mondo, retto da leggi molto diverse da quelle di ogni tempo; si, è un mondo alla rovescia quello che Dio ci propone attraverso le parole di Maria, ma non nel senso del nostro modo sconfortato di dire, ma nel senso che assistiamo ad un rovesciamento, un radicale mutamento delle parti tra gli uomini: nel Vangelo di Luca abbiamo sette verbi all’aoristo, verbi che indicano altrettante azioni che il Signore compie in modo permanente nella storia: “Ha spiegato la potenza… ha disperso i superbi… ha rovesciato i potenti… ha innalzato gli umili… ha ricolmato di beni gli affamati… ha rimandato i ricchi… ha soccorso Israele“. Sono dispersi i superbi, i potenti di questo mondo perdono di significato e forza, i ricchi sono svuotati dalle ricchezze ed Israele ed il nuovo Israele, la Santa Chiesa gode di perpetuo e misericordioso soccorso.
  3. In questo settenario che esprime l’agire di Dio è evidente lo “stile” a cui il Signore della storia ispira il suo comportamento: egli si schiera dalla parte degli ultimi. Il suo è un progetto che è spesso nascosto sotto il terreno opaco delle vicende umane, che vedono trionfare “i superbi, i potenti e i ricchi”. Eppure la sua forza segreta è destinata alla fine a svelarsi, per mostrare chi sono i veri prediletti di Dio: “Coloro che lo temono”, fedeli alla sua parola; “gli umili, gli affamati, Israele suo servo”, ossia la comunità del popolo di Dio che, come Maria, è costituita da coloro che sono “poveri”, puri e semplici di cuore. È quel “piccolo gregge” che è invitato a non temere perché al Padre è piaciuto dare ad esso il suo regno (cfr Lc 12, 32). E così questo canto ci invita ad associarci a questo piccolo gregge, ad essere realmente membri del Popolo di Dio nella purezza e nella semplicità del cuore, nell’amore di Dio. Maria canta il rovesciamento delle situazioni: Dio stesso si è fatto povero per noi per farci ricchi. Il cantico del Magnificat è un canto rivoluzionario, ma è la rivoluzione di Dio, è la rivoluzione dell’amore; essa è radicale.
  4. Raccolga Albenga l’invito che nel suo commento al testo del Magnificat ci rivolge sant’Ambrogio: “Sia in ciascuno l’anima di Maria a magnificare il Signore, sia in ciascuno lo spirito di Maria a esultare in Dio” (Esposizione del Vangelo secondo Luca, 2, 26-279); raccolga Albenga la sfida a realizzare la rivoluzione di Dio, dell’amore radicale, ad operare per la realizzazione di “un mondo a rovescio” secondo il progetto di Dio! Così sia.
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