La statua della Madonna di Batnaya fa tappa a Diano Marina, Loano e Andora – Una Chiesa martire che genera nuovi figli

L a statua della Madonna di Batnaya, in pellegrinaggio per iniziativa della fondazione “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, farà sosta nella diocesi di Albenga-Imperia con tappa ad Andora, Diano Marina e Loano. «Si tratta di una piccola statua della Vergine Maria, – spiega Alessandra Randone, collaboratrice dell’Ufficio Missionario – vandalizzata e fatta a pezzi dai miliziani dell’ISIS nel 2014 e recuperata da un sacerdote iracheno a Batnaya, una delle nove cittadine nei dintorni di Mosul (l’antica Ninive), dove il sedicente Stato Islamico, nel biennio 2014-2016, ha perseguitato i cristiani in modo cruento con la perdita di migliaia di vite umane, l’esodo interno di 120mila cristiani e la distruzione o il grave danneggiamento di 360 edifici di culto e di oltre 14.000 abitazioni private». Ridotta in pezzi, la statua è stata portata in Italia grazie all’Acs, “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, fondazione di diritto pontificio che sostiene i cristiani perseguitati nel mondo. E nel nostro Paese alcuni restauratori – Franco Elli con Aurelio Villa e Fiorino Sironi – hanno rimesso insieme i cocci e la statua dal 2021 ha iniziato il pellegrinaggio per le strade d’Italia, a cominciare da Giussano, in provincia di Monza Brianza. «È divenuta icona itinerante in Italia dal 12 giugno 2021, data di inizio di un pellegrinaggio per parrocchie e santuari, ha toccato sino ad oggi 44 tappe in 25 diverse diocesi». Il ricco programma è già iniziato ad Andora, parrocchia Cuore Immacolato di Maria, dove si può visitare la mostra fotografica fino al 4 luglio; proseguirà a Loano, parrocchia di san Giovanni Battista, che ospiterà la statua dal 5 all’11 luglio; infine, a Diano Marina, parrocchia di sant’Antonio abate, dal 12 al 18 luglio. «La statua è accompagnata dalla mostra fotografica “La Chiesa martire in Iraq: esodo e ricostruzione” (26 immagini con didascalie) che illustra la brutalità della distruzione dei luoghi di culto e delle abitazioni nelle cittadine intorno a Mosul, abitate in prevalenza da cristiani, e l’opera di ricostruzione». A Loano e Diano Marina sarà presente anche don Martin Matti Butrus Alqiryo, giovanissimo sacerdote della diocesi di Baghdad della Chiesa Caldea, originario di Karemles (Mosul) e testimone diretto della persecuzione e dell’esodo forzato dei cristiani nella Piana di Ninive nel 2014. «Con questa iniziativa la fondazione pontificia “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (www.acs-italia.org), che dal 1947 sostiene le comunità cristiane nel mondo ovunque siano perseguitate, intende sensibilizzare i fedeli italiani sulla realtà della sofferenza dei cristiani in Medio Oriente. Le parrocchie e i santuari raggiunti dal pellegrinaggio possono contribuire al progetto di ricostruzione dell’asilo di Batnaya, delle Suore Domenicane di Santa Caterina da Siena. Il progetto vale 215mila euro e la raccolta fondi dovrebbe concludersi entro l’autunno». L’asilo fu costruito nel 2010 e, prima dell’aggressione degli estremisti islamici, contava 124 iscritti. Al piano terra un’aula, la cucina, l’ufficio, la sala da pranzo e un salone e al primo piano, tre aule e un salone, utilizzato in inverno come area giochi. La struttura è stata bombardata e completamente distrutta. Il progetto, che prevede di ricostruire una struttura di 450 mq su due piani destinata ad accogliere i bambini in età prescolare, ai quali sarà assicurata anche la prima formazione cristiana, è iniziato a maturare in preparazione alla visita che papa Francesco ha fatto in Iraq nel marzo del 2021. «Oggi, posso vedere e toccare con mano che la Chiesa in Iraq è viva – ha detto Francesco nell’omelia allo stadio di Erbil – che Cristo vive e opera in questo suo popolo santo e fedele».

Facebooktwitterrssyoutube