Il sostegno dei fedeli alle opere di carità di papa Francesco

Nel giro di un anno, sono tre le raccolte di fondi che il Papa chiede ai cattolici. Sotto il nome di “Obolo di san Pietro” si intende la richiesta di un «aiuto economico – spiegano gli addetti ai lavori – che i fedeli offrono al Santo Padre come segno di adesione alla sollecitudine del Successore di Pietro per le molteplici necessità della Chiesa universale e per le opere di carità in favore dei più bisognosi». Per la verità esistono nella Chiesa altre due raccolte caritative: la “Giornata missionaria mondiale”, che si celebra la penultima domenica di ottobre e la “Colletta per la Terra Santa”, che si svolge ogni Venerdì Santo. Entrambe le iniziative possono essere scoperte visitando i siti delle Pontificie opere missionarie e della Congregazione per le Chiese orientali. La “Giornata per la Carità del Papa”, di quest’anno si tiene, oggi, in tutte le chiese cattoliche ed ha per titolo il brano tratto dagli “Atti degli Apostoli”: «Si è più beati nel dare che nel ricevere!». Una constatazione, che da un lato sottolinea la gioia e la soddisfazione di fare il bene a persone che si trovano in difficoltà, dall’altro si parla invece di sostegno economico affidato, tramite l’obolo di san Pietro, alla bellezza e al conforto di chi dona con la semplicità del cuore e della mente. Del resto l’obolo è un gesto antico che risale alle prime comunità degli apostoli e riproposto nel tempo fino al giorno d’oggi, a sottolineare la continuità e il ripetersi nella Chiesa della carità come gesto distintivo del cristiano che desidera seguire Gesù, specialmente quando dice nel Vangelo: «Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni verso gli altri» (Gv. 13, 35). L’obolo di san Pietro innanzi tutto è dono fraterno con il quale ogni fedele partecipa alla attività caritativa del Romano Pontefice e contribuisce a rendere il credente più attento ai valori della Chiesa, soprattutto nei momenti più duri e difficili della vita. Ad esempio tutti hanno potuto considerare le opere di carità contro i disastri e i drammi del covid-19 che papa Francesco ha sostenuto a favore di Paesi e persone più bisognosi. A questo riguardo è utile ribadire l’aiuto che può offrire l’obolo per la sua duplice finalità. Quella di sostegno alla missione universale del papa, «il quale, allo scopo, si avvale di un complesso di organismi che prendono il nome di Curia romana e di oltre cento Rappresentanze pontificie sparse in tutto il mondo». La diocesi di Albenga-Imperia si allinea a ogni altra Chiesa locale e invia le offerte dei fedeli, destinandole al sostentamento delle attività del Santo Padre per tutta la Chiesa universale, dove urgono necessità di evangelizzazione e di bisogni materiali. Il papa si preoccupa perciò dell’azione dello Spirito, di progetti educativi e di giustizia, oltre che del dilagare della povertà, di disastri naturali o di guerre e di migranti. L’obolo di san Pietro è lo strumento attraverso il quale la Chiesa destina a favore degli interventi caritativi e missionari, che lavorano nelle fasce più povere del mondo.

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