Al servizio della Chiesa – Domenica 16 gennaio – Giornata diocesana per il diaconato permanente

Si celebra la 27a Giornata diocesana di sensibilizzazione e preghiera per le vocazioni al diaconato permanente”.

L’anno 2021/22 è il 30° dall’inizio della formazione al diaconato permanente nella nostra diocesi: è un piccolo traguardo che necessita di preghiera; al momento la formazione è sospesa.  Di seguito qualche numero per comprendere la realtà del diaconato permanente.

Nella Chiesa, nel mondo, i diaconi permanenti sono 48.238 (anno 2019), l’Italia è terza dopo Brasile e USA. Nella penisola sono 4.654 (anno 2020), con una prevalenza nel centro (39,5%) e nel Sud (35,5%) rispetto al nord (25%); presenti nel 97% delle diocesi, coniugati al 90%; vi sono circa 1.500 candidati in formazione. Il diacono italiano ‘tipo’ ha un diploma superiore (54,2%) o una laurea (20,4%) ed i pensionati sono solo il 35%, perciò l’età media non è altissima. In Italia, il 71,6% è impegnato in parrocchia, il 15,5% nei servizi diocesani, il 9,2% in ruoli vicariali o interparrocchiali, il 3,7% in gruppi e movimenti; svolge attività pastorale a tempo pieno il 14%. Le loro vocazioni nella Chiesa universale sono crescenti e derivano maggiormente dalla realtà parrocchiale.

I diaconi permanenti diocesani sono 21 (2 celibi, 2 vedovi, 17 sposati); 3 di loro, per motivi di famiglia o lavoro, vivono fuori della diocesi e svolgono l’attività pastorale presso le comunità del luogo d’abitazione e altri 4 hanno oltre 80 anni d’età, con il relativo calo delle forze fisiche, quindi sono 14 i diaconi disponibili in maggior misura.

Quali caratteristiche per i diaconi permanenti? Leggiamo alcuni insegnamenti magisteriali: «Il ministero diaconale custodisce e testimonia la disponibilità della Chiesa, nella sua pastorale ordinaria e nella sua missione ‘ad gentes’ a vivere la dimensione missionaria propria di quel popolo che Dio manda agli uomini nella concretezza della storia» [ I Vescovi d’Italia, I diaconi permanenti nella Chiesa in Italia, 1993, 8 ].

«Il diacono… all’interno della Comunità cristiana, è chiamato ad essere memoria viva di Gesù servo, con stile personale di semplicità… E tale memoria poi si declina nello scorrere dei giorni, nel cammino delle Comunità, dall’altare parte catapultata verso le strade, le case, gli ambienti di lavoro, verso le situazioni concrete, gli ammalati, gli ultimi, con spirito di bambino ‘semplice’ e senza prosopopea… non ci interessano i diaconi tuttofare, ci interessa il diacono memoria viva di Cristo diacono» [ Guglielmo Borghetti, Vescovo di Albenga-Imperia, Omelia al Giubileo della Misericordia dei diaconi permanenti, Pieve di Teco 21.5.2016 ].

«La carità come compito della Chiesa: un passo decisivo in quella scelta di sette uomini che fu l’inizio dell’ufficio diaconale… il servizio che dovevano compiere era concreto, ma insieme era senz’altro un vero ufficio spirituale, che concretizzava un compito essenziale della Chiesa… la diaconia, l’amore al prossimo esercitato comunitaria-mente e in modo ordinato, era ormai instaurata nella struttura fondamentale della Chiesa stessa» [ Benedetto XVI, Deus caritas est, 21 ].

     «In questi anni sono emerse nuove forme di povertà: molte persone… hanno smarrito il senso della vita e non possiedono una verità su cui costruire l’esistenza… In questi ambienti siete chiamati ad essere servitori della verità… Non è sufficiente annunciare la fede solo con le parole perché, ricorda l’apostolo Giacomo, la fede “se non ha le opere, è morta in se stessa”» [ Benedetto XVI, Discorso ai diaconi permanenti, Roma 18.2.2006 ].

Dunque: «La missione del diacono e il suo contributo consistono in questo: nel ricordare a tutti noi che la fede, nelle sue diverse manifestazioni – la liturgia comunitaria, la preghiera personale, le diverse forme di carità – e nei suoi vari stati di vita – laicale, clericale, familiare – possiede un’essenziale dimensione di servizio. Voi non siete mezzi preti e mezzi laici – ciò sarebbe ‘funzionalizzare’ il diaconato – siete sacramento del servizio a Dio e ai fratelli… all’interno della famiglia e con la famiglia, all’interno del popolo di Dio e con il popolo di Dio» [ Papa Francesco, Discorso ai diaconi permanenti, Milano 25.3.2017 ].

In questo modo, i presbiteri ed i diaconi sono invitati a servire insieme le comunità: i primi, in specie, nella guida/ indirizzo delle parrocchie, che non esige, com’è noto, che svolgano personalmente ogni compito ministeriale; così facendo si allarga lo spazio per l’azione pastorale dei diaconi, loro primari collaboratori. È un auspicio per realizzare una rinnovata evangelizzazione nella nostra chiesa particolare.

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