Conclusi gli Esercizi Spirituali del mese di febbraio a Casa F.A.C.I.

Dal 21 al 25 febbraio u.s. si è svolto un corso di Esercizi Spirituali a Casa FACI  guidato dal padre  gesuita Claudio Rajola; hanno partecipato più di trenta sacerdoti provenienti da diverse diocesi italiane:  Brescia, Milano, Cosenza….

Gli Esercizi Spirituali hanno avuto per tema due parole di Gesù: “Cosa vuoi che io faccia” e “La tua fede ti ha salvato”. Il percorso del predicatore ha preso avvio dalla domanda che i due discepoli del Battista  che seguono Gesù fanno alla sua domanda (“che cercate”- “dove abiti Maestro”). Il “venite e vedrete” è il metodo che Gesù offre ai due per conoscere e toccare con mano la loro richiesta. Dalla casa alla persona di Gesù; infatti i due si troveranno bene e resteranno con Lui. Ma c’è un modo diretto di conoscere il Cristo che è la fede. Sono due prospettive diverse che mutano col mutare della realtà del soggetto e che il predicatore ha mostrato raccontando di altri personaggi del Vangelo e della loro trasformazione mutare di  vita. Presa di sorpresa l’emorroissa è spaventata e confessa raccontando il suo desiderio che Gesù legge nei suoi stessi occhi al fondo dei quali c’è un lungo cammino di preparazione. Il cieco di Marco che, non per nostalgia ma quasi per una sorta di restauro della vista chiede al Maestro la luce per ritornare a vedere. Il paralitico calato dal tetto; una fede portata da altri ma sufficiente a farlo alzare in piedi e uscire dalla porta con le sue gambe. A ogni passo, a ogni gesto corrisponde un suo corrispettivo passo e gesto interiore che chiede di essere guardato in faccia senza paura, per non cedere alle mani rassicuranti della superstizione che chiude al sicuro dentro la sua gabbia. Credo stia al fondo di questo la consapevolezza di essere amati e quindi giustificati. E’ il discorso di Cafarnao che Gesù adatta a chi incontra e che coglie tutti e che tutti fa correre al sepolcro vuoto che è l’ultima immagine degli esercizi dove incontriamo sia i discepoli di prima sia i tanti che hanno risanato la loro casa, ognuno con il personale percorso come ha garbatamente mostrato padre Claudio, che per i cristiani si fa continua risurrezione in quanto il Figlio dell’uomo come mostrano le due prospettive, in definitiva “non ha dove posare il capo”, perché anche la morte si trasforma in un pretesto di vita. Il Padre con il suo  modo di esporre, calmo e riflessivo  è stato  piacevole e stimolante; ogni meditazione  non superava i trenta minuti. Gli Esercizi sono sempre un’ottima occasione per reidratare evangelicamente la nostra coscienza di figli di Dio e per ridare slancio al nostro impegno apostolico.

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