Movimento “La Baracca” – Approvato il nuovo statuto, la finalità e il metodo

Il “Quarantennale” è stata l’occasione per procedere alla revisione dello Statuto e del libretto “Chiamati chiamiamo”, contenente finalità e metodo del Movimento. Con decreto del vescovo di Albenga-Imperia, monsignor Guglielmo Borghetti, del 4 luglio 2022, quarantesimo anniversario di inizio delle attività della Baracca (04 luglio 1982), è stato approvato, nella sua ultima revisione, lo Statuto del Movimento La Baracca, a più di trent’anni dalla prima versione del 15 agosto 1990, accolta da monsignor Alessandro Piazza, l’allora vescovo di Albenga-Imperia. «Si tratta di un lavoro – spiegano dalla Baracca – che giunge al termine di intenso ed appassionato cammino che prima ha visto impegnata un’equipe di presbiteri e laici che fanno parte del Movimento, poi la condivisione dell’intera Comunità Animatori». «Descrive – proseguono – le finalità e il carisma originario del Movimento, che si è declinato nelle esperienze, nelle modalità di comunicazione interna e di partecipazione che si sono affermate nei nostri quarant’anni di cammino». «Tra queste, per la sua peculiarità – sottolineano – vorremmo citare il “Gruppo Famiglie”, costituito dai partecipanti ai campi diventati genitori, che continuano ad essere parte attiva e concreta del Movimento con i loro figli che, a loro volta, vivono l’esperienza dei “Campi”». «Chiamati chiamiamo» – spiegano – è il “manuale di base” che approfondisce nella prima parte le finalità enunciate nello statuto, nella seconda il metodo della Baracca, tracciando le linee guida che è chiamato a conoscere e declinare concretamente chi presta servizio ai campi; aiuta la molteplicità degli aspetti di carattere spirituale e pedagogico, i segni e i gesti che caratterizzano la Baracca; contiene, inoltre, in calce, testo e partitura dell’ “Inno della Baracca” e dell’ “inno a Nostra Signora dell’Incontro”». «La proposta dalla Baracca – si legge nell’introduzione a “Chiamati chiamiamo” – si rivolge anzitutto a ragazzi/e e giovani e desidera sottolineare la dimensione vocazionale della vita umana: Dio ha chiamato l’uomo all’esistenza, con la sua Parola creatrice d’amore e lo ha pensato per una risposta libera e personale, che si concretizza in una relazione; quella fondamentale col Dio trinitario, che s’incarna in quella con gli altri. Modello di questa “vocazione-relazione”, che ha un orientamento verticale e uno orizzontale inscindibilmente connessi, è Gesù: è così che dalla scoperta dell’“incontro personale con Gesù che ci salva” nasce “il piacere spirituale di essere popolo”». Il vescovo Guglielmo, in occasione del quarantennale ha presieduto la celebrazione eucaristica sabato 30 luglio, concelebranti S.E. Mons. Antonio Suetta e alcuni sacerdoti della diocesi di Albenga-Imperia. Alla fine della celebrazione ha consegnato il nuovo statuto del movimento a Mons. Mario Ruffino.

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