Amoris Laetitia al centro del cammino pastorale 2016/17

Il Vescovo, Mons. Guglielmo Borghetti, indica l'Esortazione Apostolica postsinodale «Amoris Laetitia» quale documento per il lavoro pastorale dell'anno 2016/2017

Amoris laetitia: la famiglia via della Chiesa Carissimi,            dopo essermi consigliato con i collaboratori più stretti, mi convinco di quanto sia prematuro iniziare quest’anno con un progetto pastorale articolato e pluriennale; occorre preparazione, occorre ascolto dei presbiteri, religiosi/e e dei nostri laici, occorre ascolto della realtà. Un progetto pastorale non cala dall’alto, ma semplicemente articola, usufruendo di una metodologia pastorale ordinata, il raggiungimento di obiettivi individuati nel discernimento ecclesiale e rivelatisi prioritari per quella comunità ecclesiale.           Dedicheremo quest’anno ad un attento discernimento per individuare proprio questi obiettivi e mentre attraverso i nostri organismi di partecipazione ecclesiale (Consiglio Pastorale Diocesano, Consigli Pastorali Vicariali…) saremo impegnati in questo, coltiveremo la ‘grazia’ del tempo ecclesiale che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo: tempo illuminato dalla grazia del Giubileo Straordinario della Misericordia, dalle riflessioni sinodali della  XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi seguita dal dono  dell’ Esortazione Apostolica postsinodale  Amoris Laetitia, dalla celebrazione del 5° Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze impreziosito dalla ‘enciclica per l’Italia’, il Discorso del Papa alla Chiesa Italiana, dalla freschezza della fede festeggiata alla Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia, dalla composta ed orante esperienza corale del XXVI Congresso Eucaristico Nazionale di Genova.             Nelle varie circostanze e nei crocicchi ecclesiali ho sentito affiorare tra il clero e il laicato un’ esigenza forte di assimilare, metabolizzare questi molteplici contenuti ed in modo particolarissimo, per il suo impatto sulla vita concreta di tutti noi, il ricco insegnamento della Amoris Laetitia. Ecco perché l’Anno pastorale 2016-17 sarà dedicato alla lettura assidua ed all’approfondimento dei temi maggiori della Esortazione Apostolica postsinodale di Papa Francesco Amoris Laetitia.             Per introdurre il nostro impegno comunitario come Chiesa particolare di Albenga-Imperia per questo Anno Pastorale 2016-2017, propongo una chiave di lettura abbondantemente ispirata da interventi del Magistero Pontificio, ma non solo. Costituisce una sorta di password che permette di entrare nei  temi maggiori della Amoris Laetitia per orientare alla luce di essi  il nostro agire di discepoli-missionari. Non propongo ricette o istruzioni per l’uso, bensì luci sparse che vogliono illuminare il cammino della Nostra Diocesi per l’Anno Pastorale che si apre. Invito le comunità parrocchiali, l’Azione Cattolica, i vari movimenti ecclesiali presenti sul territorio diocesano, la varie associazioni cattoliche, ad avvalersi di questa chiave di lettura e dei  punti di riflessione che fa emergere, nelle diverse modalità che riterranno opportune, adattandole creativamente ai loro percorsi di evangelizzazione. Camminare insieme verso la stessa meta, con l’originalità del passo di ciascuno, è  fonte di comunione che rende possibile la missione. Proviamo a superare l’autoreferenzialità delle nostre comunità parrocchiali e delle nostre aggregazioni laicali per aprirci con gioia all’avventura della comunione missionaria. A questo va ad aggiungersi il piccolo, ma utile strumento del calendario pastorale, bussola che orienta i giorni della “dolce e confortante gioia dell’evangelizzare”(Francesco, Evangelii gaudium, 9). La chiave di lettura 1. La famiglia via della Chiesa. In Amoris Laetitia è robusto il richiamo alla necessità di una profonda trasformazione missionaria della Chiesa per un rinnovato annuncio del Vangelo nell’oggi, annuncio dove la famiglia si trova ad avere un ruolo prioritario. Benedetto XVI alla Plenaria del Pontificio Consiglio della Famiglia il 1 dicembre 2011 diceva: “La nuova evangelizzazione dipende in gran parte dalla Chiesa domestica (cfr S.Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio, 65). Nel nostro tempo, come già in epoche passate, l’eclissi di Dio, la diffusione di ideologie contrarie alla famiglia e il degrado dell’etica sessuale appaiono collegati tra loro. E come sono in relazione l’eclissi di Dio e la crisi della famiglia, così la nuova evangelizzazione è inseparabile dalla famiglia cristiana. La famiglia è infatti la via della Chiesa perché è “spazio umano” dell’incontro con Cristo. I coniugi, “non solo ricevono l’amore di Cristo, diventando comunità salvata, ma sono anche chiamati a trasmettere ai fratelli il medesimo amore di Cristo, diventando comunità salvante” (FC, 49). La famiglia fondata sul sacramento del Matrimonio è attuazione particolare della Chiesa, comunità salvata e salvante, evangelizzata ed evangelizzante. Come la Chiesa, essa è chiamata ad accogliere, irradiare e manifestare nel mondo l’amore e la presenza di Cristo”. La famiglia ha un ruolo particolarissimo in questo risveglio missionario costituendo la linea trasversale della pastorale ordinaria: la Chiesa è famiglia di Dio;  la “dimensione famiglia” è alla base della comunità ecclesiale. Nella Catechesi del 26 maggio 2013 Papa Francesco sottolineava come il progetto di Dio “è fare di tutti noi un’unica famiglia dei suoi figli, in cui ciascuno lo senta vicino e si senta amato da Lui, … senta il calore di essere famiglia di Dio. In questo grande disegno trova la sua radice la Chiesa, che non è un’organizzazione nata da un accordo di alcune persone, ma – come ci ha ricordato tante volte il Papa Benedetto XVI – è opera di Dio, nasce proprio da questo disegno di amore che si realizza progressivamente nella storia. La Chiesa nasce dal desiderio di Dio di chiamare tutti gli uomini alla comunione con Lui, alla sua amicizia, anzi a partecipare come suoi figli della sua stessa vita divina. La stessa parola “Chiesa”, dal greco ekklesia, significa “convocazione”: Dio ci convoca, ci spinge ad uscire dall’individualismo, dalla tendenza a chiudersi in se stessi e ci chiama a far parte della sua famiglia. E questa chiamata ha la sua origine nella stessa creazione. Dio ci ha creati perché viviamo in una relazione di profonda amicizia con Lui, e anche quando il peccato ha rotto questa relazione con Lui, con gli altri e con il creato, Dio non ci ha abbandonati. Tutta la storia della salvezza è la storia di Dio che cerca l’uomo, gli offre il suo amore, lo accoglie…Quando leggiamo i Vangeli, vediamo che Gesù raduna intorno a sé una piccola comunità che accoglie la sua parola, lo segue, condivide il suo cammino, diventa la sua famiglia, e con questa comunità Egli prepara e costruisce la sua Chiesa.  Da dove nasce allora la Chiesa? Nasce dal gesto supremo di amore della Croce, dal costato aperto di Gesù da cui escono sangue ed acqua, simbolo dei Sacramenti dell’Eucaristia e del Battesimo. Nella famiglia di Dio, nella Chiesa, la linfa vitale è l’amore di Dio che si concretizza nell’amare Lui e gli altri, tutti, senza distinzioni e misura. La Chiesa è famiglia in cui si ama e si è amati. Quando si manifesta la Chiesa? si manifesta quando il dono dello Spirito Santo riempie il cuore degli Apostoli e li spinge ad uscire e iniziare il cammino per annunciare il Vangelo, diffondere l’amore di Diola Chiesa è la grande famiglia dei figli di Dio.” (Francesco, Udienza 26-05-2013). E nella suggestiva Omelia nel Cenacolo a Gerusalemme il 26 maggio del 2014 diceva ““Il Cenacolo ci ricorda la nascita della nuova famiglia, la Chiesa… Una famiglia che ha una Madre, la Vergine Maria. Le famiglie cristiane appartengono a questa grande famiglia, e in essa trovano luce e forza per camminare e rinnovarsi, attraverso le fatiche e le prove della vita” .2. La famiglia protagonista della missione della Chiesa.  La famiglia cristiana  con il Sacramento del Matrimonio è costituita cellula viva e vitale della Chiesa; è bello pensare che la comunità ecclesiale, nelle sue varie articolazioni – parrocchia, associazioni, movimenti –  possa esprimere la sua più profonda natura di “famiglia di famiglie”. Grazie al carisma che gli sposi cristiani hanno ricevuto, di essere nella realtà domestica «piccola Chiesa» (FC.17), essi diventano capaci di far crescere la comunità cristiana come «famiglia di famiglie», e quando parliamo di famiglia non riduciamo lo sguardo ai coniugi, ma lo allarghiamo ai genitori che, in armonia con i figli ed insieme ai figli, sono chiamati a vivere e seguire la via del Vangelo. A partire da questa verità, la famiglia diventa una risorsa per l’evangelizzazione, soggetto attivo, protagonista  della missione della Chiesa.  3. La famiglia prospettiva unificante della pastorale. Nell’attuale contesto culturale post-cristiano, è necessario impegnarsi a rinnovare la prospettiva della evangelizzazione e a superare la «pastorale frammentata», che ci costringe a vedere la famiglia come «una realtà in più», un settore ulteriore, un qualcosa da aggiungere ai già tanti impegni pastorali . Al n. 37 delle Proposizioni del Sinodo Straordinario dei Vescovi sulla Famiglia, si sottolinea «la necessità di un radicale rinnovamento della prassi pastorale alla luce del Vangelo della famiglia, superando le ottiche individualistiche che ancora la caratterizzano».  Orientiamo i nostri sforzi e le nostre scelte affinchè la famiglia sia «al centro» della missione della Chiesa e della nuova tappa della evangelizzazione, assumendola come vera e propria «categoria pastorale». «La famiglia non è solo un settore, ma prospettiva unificante della pastorale» (cfr Direttorio di Pastorale Familiare, 97). Mi sembra che appaia con urgenza quanto è importante recuperare una visione d’insieme, che fa riscoprire la famiglia come radice e fondamento della testimonianza delle fede nella società.Alla luce di quanto esposto propongo di lavorare assiduamente, in modo particolare, sui seguenti nuclei tematici: a. riflessione sulla qualità dei nostri percorsi in preparazione al matrimonio sacramento;b. messa a punto sulle iniziative di accompagnamento delle coppie in situazione ‘irregolare’;c. messa a punto sulla pastorale delle persone omosessuali;    d  messa a punto sulle iniziative di accompagnamento dei giovani sposi;e  l’educazione all’affettività dei nostri ragazzi e giovani;f. potenziamento di un cammino complementare tra sacerdoti e coppie di sposi per valorizzare, a beneficio della comunità, le ricchezze  del Sacramento dell’Ordine e del Matrimonio, i due Sacramenti al “servizio della comunione” (CCC. n. 1534).g. perfezionare e potenziare il ruolo dell’ Ufficio diocesano per la Pastorale famigliare.             A tutti auguro un buon anno di lavoro nella vigna del Signore: appassionati agli orizzonti di Dio, forti della forza Gesù Cristo, animati dalla creatività dello Spirito Santo. Maria Santissima N.S. di Pontelungo e San Michele Arcangelo, Nostri Patroni, guidino i nostri passi sulla via della missione nell’oggi e nel dove il Signore ci ha chiamati a vivere.             Tutti benedico con affetto,  + Guglielmo Borghetti Vescovo di Albenga-ImperiaAlbenga,  29 settembre 2016Solennità dei Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele

 
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