Ad Arnasco le celebrazioni per la Beata Chiara Luce Badano

È divenuto ormai tradizione il ricordo affettuoso della comunità di Arnasco verso la beata Chiara “Luce” Badano, che nella sua breve vita (1971-1990) ha dato una testimonianza incredibile di cosa significhi essere sempre, nonostante le sofferenze, pienamente certi che “Dio è Amore”. Una domanda, però, nasce spontanea: cosa lega il piccolo paese della valle del torrente Neva, nell’entroterra di Albenga, a Sassello, luogo d’origine della beata posto sull’Appennino ligure? È il parroco di Arnasco, don Italo Arrigoni, a saziare questa curiosità. «La famiglia di Chiara», spiega il sacerdote, «trascorreva qui le vacanze e la giovane, nel corso degli anni, ha stretto una duratura amicizia con alcune coetanee che non l’hanno mai dimenticata e che hanno voluto mantenere viva la sua memoria in questo luogo che anche lei amava». Da quando è stata dichiara beata (25 settembre 2010), Arnasco celebra solennemente la memoria di Chiara Luce, con momenti di preghiera, adorazione eucaristica e lettura di brani della sua vita; il culmine dei festeggiamenti si raggiunge con la messa nella cappella della frazione di Menosio, quest’anno celebrata da don Cesare Donati domenica 16 ottobre alle 15.30, animata come di consueto dal coro del Movimento dei focolari, di cui la giovane faceva parte e in cui ha coltivato molte delle sue amicizie, oltre ad aver trovato una guida per il suo esemplare cammino spirituale. Al termine della messa, seguirà la processione all’edicola votiva detta “la Fontana” (restaurata dall’amministrazione comunale nel 2010 e dedicata alla beata), dove ci sarà la solenne benedizione; inoltre, nel giorno della festa liturgica, sabato 29 ottobre, alle ore 10 e sempre nella chiesetta di Menosio, la Santa Messa sarà celebrata dai due novelli sacerdoti, don Giacomo Porro e don Andrea Allegro. Conclude don Italo: «Nel contesto della pastorale giovanile, è molto opportuno ricordare questa ragazza: colpita da un osteosarcoma che l’ha portata alla morte a soli 19 anni, Chiara ha accettato la grande sofferenza per amore della Croce di Cristo, con tutto l’entusiasmo della sua giovinezza e ispirata dal Vangelo dell’amore. Con lei la Chiesa ha acquisito un tesoro prezioso che può illuminare e indicare il cammino a tanti ragazzi e ragazze smarriti, alla ricerca, magari inconsapevolmente, della santità che dia senso alla loro vita».

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