57ª giornata Mondiale delle comunicazioni sociali – Parlare col cuore «Secondo Verità nella carità» Ef. 4,15

Come un sequel, il manifesto per l’animazione della 57ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali richiama quello dello scorso anno, aggiungendo spunti e nuove provocazioni. Firmato dall’artista contemporaneo Walter Capriotti e composto graficamente da Ottavio Sosio, il disegno rappresenta un mondo in bianco e nero, popolato da persone che si agitano, si perdono nel quotidiano o si isolano, tra le pagine del giornale o negli schermi di smartphone e computer. Senza ascoltare. “Sembra che l’uomo si sia scordato di avere un cuore che va ascoltato e condiviso”, sottolinea Capriotti che, in questo quadro, inserisce un motivo di speranza che diventa impegno, assunzione di responsabilità: “C’è qualcuno che si arrampica lungo le funi di un mondo ‘mongolfiera’, pilotato da cuori e trasportato dal vento dell’amore, qualcuno che ha il coraggio di salire in cima per sedersi sul cuore della propria coscienza e riprendersela. Per ascoltare e parlare con la voce fraterna che solo il cuore possiede”. Promuovendo così quella comunicazione di pace evocata dai cuori rossi posti sull’Ucraina e sulla Russia.
Nella semplicità degli elementi e nella linearità dei tratti, il manifesto è in continuità con il precedente”, ricordando che negli ultimi Messaggi per la Giornata papa Francesco ha indicato il trittico che sta alla base di ogni azione comunicativa: ‘andare e vedere’, ‘ascoltare’, ‘parlare’. I verbi disegnano azioni precise che partono dalle pulsazioni del cuore. Non basta mettersi in movimento se non si è disponibili ad ascoltare veramente prima di esprimersi con la parola. La sfida sta nel ripartire dalle fondamenta: dal cuore l’input per il movimento, nel cuore il ritorno per il compimento; la trepidazione per le scelte e i passaggi come sostegno per lo sviluppo.

Questa la sfida posta ai giornalisti oggi, chiamati ad andare controcorrente con coraggio: “guardare dentro il nostro cuore”, “tornare alla radice della vocazione del giornalista e del comunicatore”, “cercare la verità con la saggezza del cuore puro, senza pregiudizi”, “fare i conti con la propria coscienza, saper discernere nella confusione, nelle contraddizioni, nel chiacchiericcio, la verità oltre l’apparenza. E condividerla, e farla crescere, nel dialogo, nella relazione”.

Forte l’invito ad andare controcorrente per sostenere le aspirazioni alla pace, e un passaggio nel Messaggio di estrema attualità, pensando alla tragedia della guerra in Ucraina e a tutti gli altri conflitti che insanguinano il mondo, recita: “Nel drammatico contesto di conflitto globale che stiamo vivendo è urgente affermare una comunicazione non ostile. Abbiamo bisogno di comunicatori coinvolti nel favorire un disarmo integrale e impegnati a smontare la psicosi bellica che si annida nei nostri cuori”.

Quanto c’è bisogno – anche nel mondo dei mass media – di pacatezza, perché la comunicazione non fomenti un livore che esaspera, non generi rabbia e non porti allo scontro, ma aiuti le persone a riflettere pacatamente, a decifrare, con spirito critico e sempre rispettoso, la realtà in cui vivono.
Ci riproponiamo di fare nostre le parole del Papa e lo promettiamo a chi ci dà fiducia leggendo ogni settimana il nostro giornale: ricercare e raccontare la verità con coraggio e libertà, respingendo la tentazione di usare espressioni eclatanti e aggressive.

Ai lettori chiediamo sostegno, affinché il nostro lavoro – svolto umilmente con le capacità e i mezzi che abbiamo a disposizione – possa essere a servizio della Chiesa diocesana secondo il desiderio espresso da Papa Francesco: “Sogno una comunicazione ecclesiale che sappia lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, gentile e al contempo profetica, che sappia trovare nuove forme e modalità per il meraviglioso annuncio che è chiamata a portare nel terzo millennio. Una comunicazione che metta al centro la relazione con Dio e con il prossimo, specialmente il più bisognoso, e che sappia accendere il fuoco della fede piuttosto che preservare le ceneri di un’identità autoreferenziale”.

Al fondo di questo articolo, il messaggio di Papa Francesco per la giornata delle Comunicazioni sociali.

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