Pubblicato il secondo numero di Sacro e Vago Giardinello

Gli articoli della rivista del Centro Studi di Storia della Chiesa della Diocesi. La presentazione presso la Chiesa di santa Maria in Fontibus.

Sabato 26 novembre alle ore 16:00, ad Albenga, presso la chiesa di Santa Maria in Fontibus, il Centro Studi di Storia della Chiesa della Diocesi di Albenga–Imperia «Gio Ambrogio Paneri» presenta il secondo numero della rivista «Sacro e Vago Giardinello».
Lo scopo del Centro Studi è la diffusione della storia della Chiesa locale, degli istituti ecclesiastici, dell’arte e dell’architettura sacra della diocesi; la catalogazione, la conservazione e il restauro del materiale archivistico dell’archivio diocesano.
Il Centro Studi ha una pubblicazione annuale di studi e documenti inerenti al territorio della diocesi. Nel secondo numero della rivista, sono molte le tematiche affrontate, alcune delle quali inedite quali «Attività ufficio beni culturali e archivio diocesano» di Alma Oleari. Leggiamo inoltre: «La catalogazione dell’antico fondo del Capitolo della cattedrale di Albenga» di Paolo Ramagli. E ancora: «Giacomo Durante committente della cappella di S. Giuseppe di Toirano» di Orlando Boccone; «Gli orologi e le campane della Parrocchia di Bastia» di L. Lanzalaco; «Sculture maraglianesche della diocesi di Albenga–Imperia» di Fausta Franchini Guelfi; «La Chiesa Divina Misericordia di San Bartolomeo al Mare» di Giorgio Fedozzi; «Campane… in guerra 1942, la requisizione delle campane» di Alessandro Marinelli; «Aperti al mondo: cuore della missione attraverso un catechismo cinese dell’800» di Valeria Moirano; «Padre Massimo Cotta da Pantasina OFM, e altri missionari apostolici in Terrasanta» di Luciano Livio Calzamiglia.
All’evento, partecipano il direttore dell’Ufficio dei Beni culturali ecclesiastici della diocesi, Mons. Giorgio Brancaleoni e il direttore della rivista, dott. Antonio Rolandi Ricci.
Il volume sarà acquistabile presso la libreria «San Michele Sacro», ad Albenga. Sarebbe lodevole un’ampia diffusione al fine di contribuire alla valorizzazione del patrimonio artistico diocesano.
 
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