Omelia del Vescovo della Santa Messa del Giubileo degli Sportivi nella Giornata Nazionale dello Sport, Imperia, Calata Anselmi – sabato 14 giugno 2025

Giubileo sportivo

Lo sport metafora della vita

1. “Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo!” (1Cor 9,24). Nel contesto della Solennità della Santissima Trinità, Festa del Dio cristiano, ascoltiamo queste parole dell’Apostolo Paolo, raccolti in Calata Anselmi, oggi tempio a cielo aperto, nella Giornata Nazionale dello Sport collegata al Giubileo degli Sportivi che oggi e domani ha il suo fulcro a Roma. Ancora una volta Cristo, unico Redentore dell’uomo ci accoglie e con la sua parola di salvezza illumina il nostro cammino. A tutti voi, carissimi atleti e sportivi, rivolgo il mio caloroso saluto! Il mio ‘grazie’ più cordiale al Coni Liguria, Coni Imperia, alle Società sportive e al Comune d’Imperia per il gradito invito e a tutti coloro che hanno collaborato ad organizzare quest’appuntamento davvero prezioso intorno alla Santissima Eucaristia.

2. A Corinto, dove Paolo aveva portato l’annuncio del Vangelo, vi era uno stadio molto importante, in cui si disputavano i “giochi istmici”. Per questo San Paolo per spronare i cristiani di quella città ad impegnarsi a fondo nella “corsa” della vita, fa riferimento alle gare di atletica. Nelle corse allo stadio – egli dice – tutti corrono, anche se uno solo è il vincitore: correte anche voi…Attraverso la metafora del sano agonismo sportivo, egli mette in luce il valore della vita, paragonandola ad una corsa verso una meta non solo terrena e passeggera, ma eterna. Una corsa in cui non uno soltanto, ma tutti possono essere vincitori. Proprio il mese scorso è uscito un libro di Papa Francesco che raccoglie i suoi interventi sullo sport e porta questo titolo ‘Oltre i limiti, lo sport come metafora della vita’. Leggetelo, vi farà bene.

3. Con questa celebrazione siamo radunati per esprimere attraverso la preghiera, il canto, il gioco, il movimento, un inno di lode e di ringraziamento al Signore. È l’occasione propizia per rendere grazie a Dio per il dono dello sport, in cui l’uomo esercita il corpo, l’intelligenza, la volontà, riconoscendo in queste sue capacità altrettanti doni del suo Creatore.

4. Oggi la pratica sportiva è davvero importante: può favorire l’affermarsi nei giovani di valori importanti quali la lealtà, la perseveranza, l’amicizia, la condivisione, la solidarietà. Lo sport è diffuso in ogni angolo del mondo, superando diversità di culture e di nazioni. Per questo è grande la responsabilità degli sportivi nel mondo. Essi sono chiamati a fare dello sport un’occasione di incontro e di dialogo, al di là di ogni barriera di lingua, di razza, di cultura. Lo sport produce un valido apporto alla pacifica intesa fra i popoli e contribuisce all’affermarsi nel mondo della nuova civiltà dell’amore.

5. Il Giubileo dell’Anno 2025, Giubileo della Speranza, invita tutti e ciascuno ad un serio cammino di riflessione e di conversione. Cogliamo questa opportunità per un sano esame di coscienza. È importante evidenziare e promuovere gli aspetti positivi dello sport, ma è doveroso anche cogliere le situazioni in vario modo trasgressive a cui esso può cedere. Le potenzialità educative e spirituali dello sport devono rendere i credenti e gli uomini di buona volontà uniti e decisi nel contrastare ogni aspetto deviante che vi si potesse insinuare e diventare così qualcosa di contrario allo sviluppo pieno della persona e alla sua gioia di vivere.

È necessaria ogni cura per la salvaguardia del corpo umano da ogni attentato alla sua integrità, da ogni sfruttamento, da ogni idolatria. Lo sport tuteli i deboli e non escluda nessuno, liberi i giovani dalle insidie dell’apatia dell’indifferenza e susciti in loro un sano agonismo; sia di aiuto a cancellare l’intolleranza e a costruire un mondo più fraterno e solidale; contribuisca a far amare la vita, educhi al sacrificio, al rispetto ed alla responsabilità valorizzando così  ogni persona umana.

6. Per riuscire nella vita bisogna perseverare nella fatica. Chi pratica lo sport questo lo sa bene: è solo a prezzo di faticosi allenamenti che si ottengono risultati significativi. Questa è la logica dello sport; ed è anche la logica della vita: senza sacrifici non si ottengono risultati importanti, e nemmeno autentiche soddisfazioni. “Ogni atleta è temperante in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece una incorruttibile”(1Cor9,25).

Ogni cristiano è chiamato a diventare un valido atleta di Cristo, cioè un testimone fedele e coraggioso del suo Vangelo. Ma per riuscire in ciò è necessario che perseveri nella preghiera, si alleni nella virtù, segua in tutto Cristo Maestro. È Lui il vero atleta di Dio; Cristo è l’Uomo perfetto, “più forte” (cfr Mc 1,7), che per noi ha combattuto e vinto definitivamente l’’avversario’, satana.  Oggi, in occasione del Giubileo siamo qui radunati anzitutto per rinnovare la nostra fede in Lui, Unico Salvatore dell’uomo!

7 Ci aiuti questo appuntamento giubilare a rafforzarci e ad irrobustirci per affrontare le sfide che ci attendono.  Signore Gesù Cristo, aiutaci ad essere tuoi amici e testimoni del tuo amore. Aiutaci a porre nel cammino spirituale personale lo stesso impegno che poniamo nello sport; aiutaci a realizzare un’armonica e coerente unità di vita e ad essere, per quanti ci ammirano, sani e validi modelli da imitare. Aiutaci ad essere sempre atleti dello spirito, per ottenere il tuo inestimabile premio: una corona che non appassisce e che dura in eterno. Con San Bernardo “guardiamo la stella, invochiamo Maria”, Ave Maris Stella.

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