“Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla” (Sal 23,1)
Cinque secoli di gratitudine: San Nicolò, segno di speranza e protezione
Cari fratelli e sorelle di Pietra Ligure,
- Oggi celebriamo un anniversario che ci tocca nel profondo: cinque secoli dal miracolo di San Nicolò, nostro patrono e custode. In questo Giubileo, la nostra comunità si stringe attorno alla memoria, ma soprattutto si apre alla speranza e il Signore che dispone il corso della storia e degli eventi vuole che questo anniversario giubilare sia incastonato nella grande grazia dell’Anno Giubilare del 2025, Giubileo della speranza! Come allora, anche oggi il Signore ci visita. E lo fa in mezzo alle nostre case, tra le vie del nostro centro storico, nei quartieri che si affacciano sul mare, nei luoghi dove ogni giorno viviamo, lavoriamo, soffriamo e speriamo.
- Il 1525 a Pietra Ligure fu un anno di fede, paura e speranza, è ricordato come l’anno del miracolo di San Nicolò, un evento che ha segnato profondamente la storia e l’identità di Pietra Ligure. Un’epidemia di peste devastò la popolazione pietrese, costringendo i superstiti a chiudere le porte della città e rifugiarsi nella zona collinare chiamata “Baracchini”. Prima di fuggire, gli abitanti affidarono le chiavi della città a un’antica icona di San Nicolò, simbolicamente consegnando il destino del paese al suo patrono. L’8 luglio 1525, le campane della Chiesa Vecchia suonarono misteriosamente a festa, pur essendo il paese deserto i pietresi tornarono e trovarono l’impronta di una mano sulla campana maggiore interpretata come segno del Santo: la peste era finita. Questo evento fu considerato un miracolo e fu attribuito alla intercessione di San Nicolò; da allora l’8 luglio è celebrato ogni anno con una solenne processione e la suggestiva benedizione del mare. La Basilica di San Nicolò fu costruita in seguito come voto di gratitudine per la liberazione dalla peste.
- Questa vicenda non è solo una leggenda locale, ma un esempio potente di come la fede e la comunità possano trasformare un momento di disperazione in un simbolo di rinascita. Oltre al celebre miracolo del 1525, San Nicolò è al centro di altri due eventi straordinari che i pietresi interpretano come segni della sua protezione divina. La battaglia del 1625 contro i Savoia. Durante la guerra tra il Ducato di Savoia e la Repubblica di Genova, Pietra Ligure fu attaccata il 30 maggio 1625. I savoiardi, dopo aver conquistato Albenga e Alassio, chiesero la resa di Pietra. Il parlamento cittadino decise all’unanimità di resistere. Mentre gli uomini combattevano sulle mura, donne e bambini pregavano San Nicolò nella chiesa. Improvvisamente, si scatenò una terribile tempesta di grandine che colpì gli assalitori, costringendoli alla ritirata. Il bombardamento del 29 giugno 1944. Bombardieri americani tentarono di colpire i ponti sul torrente Maremola. In quel momento, nella Basilica di San Nicolò si stavano cantando i vespri: tutte le vetrate esplosero, tranne una, quella raffigurante San Nicolò. E anche questo fu interpretato come segno della protezione del Santo. Questi episodi, tramandati con devozione, rafforzano il legame profondo tra la comunità pietrese e il suo patrono.
- “Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla” (Sal 23,1). Anche in questa bella serata estiva vogliamo affidarci a lui nei momenti di crisi e di fatica, i tempi sono difficili e il mondo è in fiamme per guerre insensate, violenze nelle strade e nelle case. La fede unisce e rinnova il miracolo come frutto della fede di un popolo unito nella preghiera. Siamo guidati persuasivamente a riscoprire la forza della preghiera comunitaria e a vivere anche la processione che seguirà come un evento di fede, identità e testimonianza. Il gesto della statua che benedice il mare e la città è un invito per tutti a essere “benedizione” per gli altri: portatori di pace, speranza e carità.
- Per tutti noi oggi un tempo di riconciliazione: per sanare ferite, riallacciare legami interrotti, chiedere e donare perdono. Come popolo di Dio il Giubileo ci invita a ricucire relazioni, a perdonare, a costruire ponti, a lasciarci guarire dalla Sua misericordia.
Un tempo di rinnovamento: per riscoprire la bellezza della preghiera semplice, del silenzio che ascolta, della Parola che illumina il cammino. Un invito a lasciare spazio a Dio nei ritmi della vita quotidiana.
Un tempo di solidarietà: perché la fede non ci chiude in noi stessi, ma ci apre agli altri. Il nostro Giubileo ci chiama a essere segno concreto dell’amore di Cristo verso chi è solo, chi soffre, chi è dimenticato.
Un tempo di speranza: perché Dio non abbandona mai il suo popolo. Anche nei momenti bui, ci dona segni, come fece nel 1525, per dirci che è con noi, oggi come allora “il Signore è il mio pastore, non manco di nulla” (Sal 23,1) E noi, pellegrini lungo la strada della vita, con lo sguardo rivolto alla statua benedicente di San Nicolò, possiamo chiederci: come posso essere io oggi segno di benedizione per chi mi sta accanto?
- Celebriamo questo Giubileo con cuore grato, lasciamoci toccare dalla grazia, e rinnoviamo la nostra missione di cristiani: camminare nella fede, custodire la speranza, vivere la carità. La processione che attraverserà le vie della nostra città è segno di un popolo in cammino. Non siamo turisti della fede, ma pellegrini che cercano Dio nella vita quotidiana. Viviamo questo momento con gratitudine. Anniversario e Giubileo sono un grande dono per tutta Pietra Ligure da vivere insieme, da trasmettere alle nuove generazioni, da custodire come una grande eredità di fede e di speranza! San Nicolò prega per noi!