Messaggio augurale del Vescovo per la Santa Pasqua 2021

L’àncora nel Cristo Risorto

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo!

1.Risuona potente e persuasivo anche quest’anno attraverso i sacri riti pasquali l’annuncio più formidabile della storia: Gesù di Nazareth il figlio di Maria e di Giuseppe il falegname, dopo il suo arresto, la sua passione e crocifissione, dopo la sua morte è risorto! La liturgia della Chiesa non ci porta indietro nel passato a recuperare quel fatto con la semplice memoria, ma ci permette di vivere quel fatto oggi, ce ne rende contemporanei permettendoci di coglierlo presente nella profondità del tempo: la risurrezione di Gesù Cristo è un fatto che sempre accade. La liturgia ci sintonizza, nella grazia dello Spirito Santo, con quel fatto. L’inno di gioia della solenne Veglia della notte di Pasqua, il cosidetto Exsultet, afferma “Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, risorge vincitore dal sepolcro”. Questa! Quindi oggi! Pasqua è oggi! Quanto accadde allora non è concluso, liquidato, passato, si protende nell’oggi, in ogni oggi, sino a quando giungerà a compimento e alla sua piena realizzazione alla fine dei giorni. Per questo in Evangelii gaudium il Santo Padre Francesco afferma con vigore: “non è una cosa del passato; contiene una forza di vita che ha penetrato il mondo” (EG 276)! Questo è il cuore della fede cristiana: credere che ciò che è accaduto accade ancora adesso, oggi per me, per noi. “Fides christianorum resurrectio Christi est”la fede dei cristiani è la risurrezione di Cristo– (Sant’ Agostino).

2. Tutta la nostra speranza si fonda sulla Risurrezione di Cristo, sulla quale si àncora la nostra stessa risurrezione. La Pasqua non è una festa che riguarda solo quanto è capitato a Gesù Cristo, bensì è anche la festa di tutti noi, la festa di tutto il corpo di Cristo, dell’unico capo e delle molte membra. Anzi, siamo fin da ora risorti con Lui “se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio” (Col 3,1): “tutta la stoffa della nostra vita cristiana è intessuta di questa incrollabile certezza e di questa realtà nascosta ” (San Paolo VI). La risurrezione non è solo promessa e futuro, pure in noi si verifica già un anticipo di essa nel fatto e per il fatto che siamo resi capaci di morire al peccato e di condurre con Cristo una vita nuova smagliante di carità (cfr Rm 6,11); da qui la gioia, la pace, il dinamismo trasformante e consolante che ne derivano.

3. Gesù Risorto è una presenza trasformante: ci ha coinvolto nella sua vicenda personale, è morto e risorto per noi! Per strapparci dalla morte e donarci la vita che non muore. La Risurrezione è una rigenerazione: “sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per una eredità che non si corrompe e non marcisce“(1Pt 1,3-4). La salvezza non solo ci libera dal peccato e dalle sue nefaste conseguenze, ma ci divinizza, ci fa accedere alla dignità di figli di Dio. Siamo uomini nuovi resi capaci di cose nuove, resi capaci di rinnovare il mondo.

4. Gesù Risorto è una presenza consolante: cammina con noi e infonde speranza; “con Dio la vita non muore mai. Il Signore ravviva la nostra fede pasquale. Abbiamo un’àncora: nella sua croce siamo stati salvati…Abbiamo una speranza: nella sua croce siamo stati risanati e abbracciati affinché niente e nessuno ci separi dal suo amore redentore…È risorto e vive accanto a noi”(Francesco). Tra i simboli cristiani della speranza c’è l’àncora, essa esprime che la nostra speranza cristiana non è qualcosa di vago, non è il sentimento effimero di chi tenta di riuscire a raggiungere un risultato poggiando sulla sua forza di volontà e su fortunate coincidenze. La speranza cristiana trova la sua radice nella sicurezza di ciò che il Signore ci ha promesso e realizzato in Gesù Cristo: noi che abbiamo cercato rifugio in lui, abbiamo un forte incoraggiamento ad afferrarci saldamente alla speranza che ci è proposta. In essa infatti noi abbiamo come un’àncora sicura e salda, per la nostra vita: essa entra fino al di là del velo del santuario, dove Gesù è entrato come precursore per noi” (Eb 6, 18-20). Lui non ci abbandona, cammina con noi, sempre. L’àncora è ciò che i naviganti gettano sul fondale per un ancoraggio sicuro o sulla spiaggia per poi aggrapparsi alla corda e così avvicinare la barca alla riva, la nostra fede è come un’àncora gettata sul fondale che è Cristo Risorto o sulla spiaggia del Cielo. La nostra vita così è sicura: ancorata nel Risorto, ancorata in Cielo! Rallegriamoci ed esultiamo Cristo nostra Pasqua è risorto! Rallegriamoci ed esultiamo, nel tempo in cui tutto vacilla c’è un punto d’attracco sicuro: Lui, Cristo Signore, il Vivente Presente fino alla fine dei secoli e nell’eternità beata. Se i tempi sono difficili, non solo per la pandemia, ma anche per i venti di violenza e guerra che soffiano nel nostro pianeta, penso al Myanmar, alla Thailandia, alla Siria…, noi abbiamo la Grande Speranza, il Cristo Risorto!

5. “Surrèxit Christum spes meaCristo mia speranza è risorto”! Non ci stravolga la situazione che stiamo vivendo, è occasione propizia per aggrapparsi di più all’àncora del Risorto con speranza viva e fede robusta. Giustamente il Santo Padre ha sottolineato come “l’anno scorso eravamo più scioccati, quest’anno siamo più provati”. A voi tutti, sacerdoti, religiose e religiosi, diaconi permanenti, comunità parrocchiali, aggregazioni laicali, anziani e malati, bambini, giovani e famiglie, a voi che siete stati o siete tutt’ora colpiti dal Covid, a chi è impegnato come personale sanitario sul fronte del servizio, a chi vive il dramma della pesante crisi economica, della disoccupazione, giunga il mio augurio per sperimentare la prorompente vitalità del grido ricolmo di grato stupore donatoci dalla Sequenza di Pasqua : “Cristo nostra speranza è risorto, Alleluia!”. Vi benedico,

                                                                                                                  + Guglielmo Borghetti, vescovo

Albenga, 28 marzo 2021
Domenica delle Palme e della Passione del Signore

 

 

Immagine: il Simbolo dell’àncora sec. V-VI – Lunetta all’ingresso del Battistero di Albenga (SV)

 

 

 

 

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