Festa della Presentazione di Gesù al Tempio – Giornata della vita consacrata

Nel pontificato di papa Francesco non sono mancati momenti in cui la vita consacrata è stata oggetto di riflessioni e meditazioni. Tutte con un unico “denominatore”: la parola gioia, che più volte è ricorsa durante i suoi messaggi: “Questa è la bellezza della consacrazione: è la gioia, la gioia. Nel chiamarvi Dio vi dice: Tu sei importante per me, ti voglio bene, conto su di te. Gesù, a ciascuno di noi, dice questo! Di là nasce la gioia! La gioia del momento in cui Gesù mi ha guardato. Capire e sentire questo è il segreto della nostra gioia. Sentirsi amati da Dio, sentire che per lui noi siamo non numeri, ma persone; e sentire che è lui che ci chiama” (Francesco). L’invito dello scorso anno è stato quello di praticare la spiritualità di comunione per essere artefici di una fraternità universale e per sognare come un un’unica umanità. Parole che hanno in qualche modo preparato il cammino sinodale da poco intrapreso. Così in questo anno ci si soffermerà sulla seconda parola del sinodo: partecipare, appunto: nessuna, nessuno, si escluda o si senta escluso da questo cammino; nessuna, nessuno pensi “non mi riguarda”.
Quest’anno, visto il permanere delle condizioni precarie dovute alla pandemia, la giornata del 2 febbraio è stata pensata, non in presenza, nella cattedrale di Albenga, ma ogni comunità, presso la propria casa, farà un momento di adorazione eucaristica e preghiera, sfruttando la traccia scritta dai responsabili USMI e CISM diocesani. Occasione per ringraziare il Signore per il dono della vita consacrata nella Chiesa, per la varietà dei carismi e domandare il dono della fedeltà.

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