L’8 luglio la città affidata al patrono che dal ‘500 la protegge da ogni pericolo.

Pietra Ligure celebra san Nicolò.

Nel lontano 1525 i pietresi decimati dalla peste chiusero le porte di Pietra Ligure e, dopo aver messo le chiavi sull’icona di san Nicolò dipinta nel 1498 da Giovanni Barbagelata, in chiesa vecchia, lasciarono il paese per ritirarsi a monte dell’abitato. L’8 luglio sentirono le campane suonare a festa e così, incuriositi in quanto non doveva esserci nessuno, scesero dai colli per tornare in paese. Arrivati videro sul campanile una persona in abiti vescovili, salirono e trovarono sulla campana una grande impronta della mano rimasta impressa che ancora oggi è possibile osservare. La peste in Pietra Ligure era cessata. Da quel giorno si fece voto di costruire una nuova chiesa di fare una processione in onore a san Nicolò per avere liberato il paese dalla peste. Da sempre i pietresi sono legati a san Nicolò che viene festeggiato 2 volte all’anno, una è la data liturgica del calendario, il 6 dicembre e l’altra è proprio l’8 di luglio a ricordo del miracolo compiuto. Tradizionalmente vi è la processione con molte confraternite liguri che con i loro crocifissi aprono la processione ed accompagnano l’arca del santo per tutto il percorso fino al monumento ai caduti in passeggiata, dove avviene la benedizione al mare con il consueto “brasse, issa!” la statua viene abbassata e sollevata in alto dai portatori per 3 volte come gesto di benedizione sul mare di Pietra Ligure. La tradizione rimanda anche altri miracoli compiuti per intercessione del santo. Il 30 maggio 1625 i Savoiardi attaccano La Pietra (nome antico di Pietra Ligure); mentre questi cercano di sfondare le porte e le mura le donne i bambini e tutti coloro che non erano utili a difendere la città con la forza, si riunirono in chiesa per invocare l’aiuto divino per intercessione del santo patrono. Una terribile bufera di vento e grandine investì in pieno gli assalitori che furono costretti a fuggire. Un altro evento più recente riguarda più che un miracolo un segno della continua protezione di San Nicolò su Pietra Ligure. Erano circa le 18.15 del 29 giugno 1944 i bombardamenti americani arrivarono nel quartiere dell’Ajetta distruggendolo; in quel momento in chiesa si stavano cantando i vespri della solennità dei santi Pietro e Paolo, le vibrazioni prodotte dalle deflagrazioni fecero saltare tutte le vetrate della basilica, eccetto una, quella raffigurante san Nicolò. Durante la quarantena nuovamente ci si è affidati a san Nicolò il sindaco ed i parroci del comune di Pietra Ligure ancora una volta, con un gesto antico di secoli hanno messo sulla statua, che tradizionalmente si porta in processione l’8 luglio, le chiavi della città. Il coronavirus ha anche smorzato i festeggiamenti tradizionali che verranno comunque celebrati nel rispetto delle norme sulla sicurezza. Per le disposizioni sanitarie non ci sarà la processione ma il programma prevede molti appuntamenti. Il mattino dell’8 luglio il parroco, don Giancarlo Cuneo, alle 8 celebrerà la prima messa nella chiesa vecchia, per l’occasione suonerà la campana del miracolo. Alle 10.30 il solenne pontificale in basilica presieduto dal vescovo emerito, Mons. Mario Oliveri. Alle 20.45 inaugurazione e benedizione del rinnovato lungomare don G. Bado. Alle 21.00 sulla piazza antistante la basilica il solenne pontificale celebrato dal cardinale S. Em. Mons. Angelo Bagnasco, con la presenza del vescovo S.E. Mons. Guglielmo Borghetti. Al termine della celebrazione il Sindaco affiderà la città al santo patrono.

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