Tre parrocchie impegnate nei lavori sinodali

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Ci sarà ora tempo fino al 15 agosto per presentare alla Segreteria generale del Sinodo le sintesi inerenti la consultazione prevista per la fase iniziale diocesana del Sinodo, che avrebbe dovuto concludersi prima di Pasqua. Ho contattato chi ha preso parte ai lavori e ho chiesto: La consultazione sinodale quale impressione ha lasciato nei partecipanti? C’è un tema che più di altri ha richiamato l’attenzione? La parrocchia di San Michele Arcangelo in Albenga ha coinvolto un centinaio di persone su un calendario di tre incontri. Un quesito diverso per ognuno dei dieci gruppi formati da dieci persone, rappresentative delle varie realtà della parrocchia: associazioni, gruppi, semplici parrocchiani. L’impressione fondamentale è stata “aver vissuto concretamente una Chiesa sinodale. L’incontro tra persone appartenenti alla stessa comunità, ma che mai avevano collaborato e talvolta neppure si conoscevano, per riflettere sulla Chiesa, sogni aspettative progetti, è stato il modo con cui tutti hanno vissuto la bellezza del camminare insieme come un’unica famiglia alla luce della Parola di Dio”. La conclusione domenica 8 maggio: alle 10:30 Messa in cattedrale e a seguire un aperitivo in Piazza dei Leoni. Il tema più sentito? “Prospettare una Chiesa che attraverso sacerdoti e laici sia compagna di viaggio delle persone, vicina nella vita anche al di là del campanile; a partire dall’esempio dato dai sacerdoti”. La parrocchia del Sacro Cuore in Albenga ha formato gruppi di persone che si conoscevano di vista alla Messa domenicale, senza aver avuto l’occasione di andare oltre un generico saluto. Impressione dei facilitatori è che “il confronto sia stato positivo. Soprattutto è stato apprezzato il metodo usato nella conduzione dei gruppi. Si è provato il piacere di stare insieme, approfondire temi, dire cose interessanti e fare proposte considerate innovative. Un’esperienza di incontro che si pensa di riproporre durante l’anno, anche terminati i lavori del sinodo”. La parrocchia di San Giovanni Battista in Loano ha formato una decina di gruppi di categoria: catechisti, coro, confraternite, ecc. “Diversamente da altri incontri dove prevale l’obiettivo pratico, si è trattato di un bel modo per sentirsi parte attiva, non spettatori. È stata una grazia questa esperienza di avvicinamento e coinvolgimento, un’ottima iniziativa messa in atto dalla Chiesa, per prendere confidenza con una istituzione che non mette timore, perché Chiesa capace di ascoltare. Forse è nato qualcosa che potrebbe svilupparsi”. Un addetto della Guardia Costiera di Loano, il signor Palumbo Aniello, racconta di un incontro organizzato presso la Capitaneria di Porto: “Una decina di partecipanti, tutti giovani ‘colleghi’ tra i ventidue e i trent’anni, che dopo l’imbarazzo iniziale, cercano di rispondere a una domanda: Come può la Chiesa attrarre le persone che non frequentano? È stato interessante conoscere il pensiero di persone ‘lontane’ dalla vita della Chiesa. Persone giovani, in una fascia di età dove altro attrae attenzione ed energie, con la voglia di esserci ma non si sentono chiamati e coinvolti. Con il parroco è poi stato fatto un secondo incontro e si spera di farne altri in futuro”. La parrocchia di san Pio X in Loano ha coinvolto il Consiglio Pastorale Parrocchiale e il gruppo giovani inter-parrocchiale. “Particolarmente apprezzato il metodo: spazi di silenzio, parlare senza controbattere, sviluppare il ragionamento e ascoltare. Si pensa di utilizzare lo stesso metodo ai prossimi consigli pastorali”.

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