La pandemia ha limitato l’accesso dei fedeli, ma questo percorso resta ancora poco conosciuto nelle nostre comunità

Poche cause ai Tribunali ecclesiastici

«L’attività dei Tribunali ecclesiastici di Albenga nell’anno è stata limitata dalla pandemia ancora in atto. Il lavoro istruttorio è stato sospeso da marzo a maggio. Ciò spiega, in parte, le poche cause gestite». Con queste parole il Vicario giudiziale, Bruno Scarpino introduce il lavoro svolto nel 2020 dai due organi giudiziari ecclesiastici operanti ad Albenga. Il Tribunale ecclesiastico inter diocesano ligure, istruisce le cause di nullità matrimoniale per le diocesi di Albenga-Imperia e di Savona-Noli. Il Tribunale ecclesiastico ingauno tratta invece le materie riservate alla potestà del vescovo del luogo. In totale si sono svolte 68 audizioni, 62 nella sezione inter diocesana e 6 in quella diocesana. Don Scarpino specifica inoltre alcuni dati interessanti. «I capi di nullità invocati (29) sono più delle cause gestite (16): si possono proporre all’esame diversi motivi d’invalidità del vincolo. Nell’anno sono stati: rifiuto dell’indissolubilità del matrimonio (2), esclusione della prole (1), grave difetto di discrezione di giudizio (13), incapacità d’assumere gli obblighi coniugali (13). Le due ultime fattispecie riguardano problemi psicologici e sono la maggioranza dei capi di nullità proposti. Si sono svolte due cause con il “rito breve” e la decisione del vescovo diocesano, per istanza concorde dei coniugi e la chiarezza della nullità». Nonostante papa Francesco abbia reso più semplice l’opera pastorale a favore dei separati e divorziati, sono poche le cause di nullità richieste, se confrontate con i ricorsi ai tribunali civili. Occorre pertanto – chiude il documento di don Bruno – che si inviti «a divulgare la proposta cristiana per mostrane la bellezza e la saggezza».

Facebooktwitterrssyoutube