Maggio 2021, il mese della preghiera incessante per la fine della pandemia

Con gli occhi rivolti al cielo, le mani giunte o inginocchiati. A casa, come sul luogo di lavoro. Da soli o con i propri cari. Per vivo desiderio del Santo Padre, il mese di maggio sarà dedicato a una “maratona” di preghiera per invocare la fine della pandemia, che affligge il mondo da ormai più di un anno e per la ripresa delle attività sociali e lavorative. Papa Francesco ha voluto coinvolgere tutti i Santuari del mondo in questa iniziativa, perché si rendano strumenti per una preghiera di tutta la Chiesa. L’iniziativa – si legge nel comunicato del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione – si realizza alla luce dell’espressione biblica: “Da tutta la Chiesa saliva incessantemente la preghiera a Dio” (At 12,5).

Ogni giorno un’intenzione di preghiera

Il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, incaricato dal Papa di organizzare l’evento, ha esteso l’invito a tutti i Santuari del mondo, in modo da promuovere la diffusione dell’iniziativa nelle relative regioni, così da raggiungere i sacerdoti, le famiglie e i fedeli tutti, invitandoli a unirsi a questa preghiera di intercessione e speranza alla Beata Vergine. Con la preghiera del Rosario, ogni giornata del mese è caratterizzata da un’intenzione di preghiera per le varie categorie di persone maggiormente colpite dal dramma della pandemia. Tra le altre, si pregherà per coloro che non hanno potuto salutare i propri cari, per il personale sanitario, per i poveri, i senza tetto e le persone in difficoltà economica e per tutti i defunti.

La preghiera del Papa

Francesco aprirà e chiuderà la preghiera, insieme ai fedeli nel mondo, da due luoghi significativi all’interno dello Stato Città del Vaticano. Il primo maggio, alle ore 18:00, il Papa pregherà presso la Madonna del Soccorso, un’icona venerata già nel VII secolo raffigurata in un affresco sopra l’altare di San Leone, presso il transetto meridionale della primitiva Basilica Vaticana, posta poi, dove si trova tutt’ora, all’interno della nuova Basilica di San Pietro in costruzione, da Papa Gregorio XIII nel 1578, presso la Cappella Gregoriana, dove, inoltre, sono conservate le reliquie di San Gregorio di Nazianzeno, Dottore e Padre della Chiesa. Il 31 maggio, infine, Papa Francesco concluderà la preghiera da un luogo significativo nei Giardini Vaticani.

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