Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei

Il processo di comprensione e di dialogo non è certo concluso, ma ha ancora bisogno di essere recepito e diventare cultura, cioè modo di pensare, di parlare, di scrivere e di vivere. Ciò viene sottolineato, nell’introduzione al Sussidio per la XXXII Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei che si celebra il prossimo 17 gennaio.
Al centro della riflessione comune il libro di Qohelet che mette in discussione il senso della vita davanti al comune destino della morte e che quindi può aiutare a leggere questo tempo segnato dalla pandemia in cui noi, esseri umani, nella precarietà e nella sofferenza condivise abbiamo perseverato nella ricerca di Dio per riscoprire il senso della vita e la protezione nella fragilità, come fece il Qohelet. Si comprende che non saranno i muri a salvarci, ma il remare insieme, come ha detto papa Francesco, nella stessa barca che affronta questa tempesta.
L’esperienza della solitudine rende questo testo particolarmente coinvolgente per l’uomo contemporaneo, dal momento che questo stato d’animo rappresenta il sentire diffuso di tanti che, pur pienamente partecipi di un contesto sociale, sperimentano tuttavia un senso profondo di estraniamento, sentono di aver smarrito determinati legami un tempo coltivati soprattutto nella famiglia e nella comunità religiosa di appartenenza. L’auspicio è che la riflessione comune sul libro di Qohelet e la Giornata del 17 gennaio siano un passo ulteriore nella riscoperta del valore e del senso del nostro essere radicati nella fede dell’Israele di Dio. Il Sussidio, curato dalla Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo è scaricabile in formato pdf al fondo di questo articolo

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