1.Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! (1 Cor 5,7). Così esclama con pathos l’apostolo Paolo nella sua prima Lettera agli abitanti di Corinto! Pensate che queste parole risalgono ad appena una ventina d’anni dopo la morte e risurrezione di Gesù e contengono già in una sintesi impressionante la piena consapevolezza della novità dell’evento della Risurrezione di Gesù Cristo. L’agnello pasquale elemento tipico della pasqua ebraica è qui identificato in Gesù, e viene chiamato “nostra Pasqua”. La Pasqua ebraica, memoriale della liberazione dalla schiavitù d’Egitto, prevedeva ogni anno il rito dell’immolazione dell’agnello, un agnello per famiglia, secondo quanto prescritto da Mosè. Nella sua passione e morte, Gesù si rivela come l’Agnello di Dio “immolato” sulla croce per togliere i peccati del mondo, ucciso proprio nella stessa ora in cui si era soliti immolare gli agnelli nel Tempio di Gerusalemme. Gesù porta a compimento la tradizione dell’antica Pasqua e la trasforma nella sua Pasqua.
Omelia del Vescovo per il giorno di Pasqua di Risurrezione, Anno Santo 2025. Cattedrale di San Michele Arcangelo in Albenga

Con azzimi di sincerità e di verità (1Cor 5,8)
20-04-2025