Presentata al Clero l’Esortazione «Amoris Laetitia»

Durante l’assemblea diocesana Don Maurizio Gronchi ha offerto alcune chiavi di lettura sull’amore della famiglia

Presentazione della Esortazione apostolica post sinodale, «Amoris laetitia», recentemente inviata da papa Francesco sull’amore della famiglia. A commentarla durante l’assemblea diocesana del clero, è stato l’ordinario di teologia dogmatica alla «Urbaniana» e consultore alla «Dottrina della fede» e alla Segreteria dei due Sinodi dei vescovi sulla famiglia, don Maurizio Gronchi, che ha illustrato alcune chiavi di lettura per l’approfondimento del documento. Don Maurizio è inoltre autore di numerose pubblicazioni, fra le quali un commento sulla Esortazione Apostolica, che uscirà in questi giorni per la San Paolo. Dunque, voce autorevole, quella di don Gronchi, anche perché ha partecipato in qualità di esperto a tutti e due i Sinodi e ha pertanto «offerto – spiega il vescovo, Guglielmo Borghetti – una prima occasione per accostare con la guida di un addetto ai lavori, un documento atteso e indicatore di prospettive pastorali quanto mai decisive per la Chiesa del Terzo Millennio».
Alcuni passaggi importanti del documento provano che esso nasce come frutto di un serio cammino solidale, iniziato con un sondaggio ai fedeli e ripreso all’interno della collegialità dei vescovi e alla luce dell’intervento del papa. Un percorso durato circa due anni e mezzo, che ha provocato i sacerdoti in ascolto. «La presentazione del documento – spiega il parroco della Madonna del Soccorso di Pietra Ligure, padre Alberto Tosini ofm – mi porta a verificare come frate e presbitero se sono innamorato della letizia dell’amore o se rischio di essere segno di mestizia o aridità dell’amore.  Ho trovato pagine stupende per impostare la preparazione al matrimonio cristiano per le nostre coppie.  Ho bisogno di assumere la responsabilità del discernimento nell’accogliere e accompagnare le situazioni problematiche della vita di coppia.  In questo dobbiamo essere sostenuti e preparati dai nostri vescovi e formazione pastorale».    
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