Presso Casa FACI di Marina di Massa si è svolto un importante evento promosso da Diaconia, Associazione nazionale del counseling di ispirazione cristiana, e dall’Istituto Studi e Ricerche di Pastoral Counseling di Albenga. La giornata di studio ha avuto come tema centrale “La spiritualità è cura: la forza dell’amore nel dolore”, un titolo che racchiude l’essenza della riflessione proposta. La dott.ssa Paola Argentino, psichiatra, counselor pastorale e psicoterapeuta, ha guidato la sessione con un intervento ricco di contenuti e di esperienze cliniche. Direttrice del Master in Psico-Oncologia e del Master in Pastoral Counseling presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, nonché Responsabile dell’Istituto Nino Trapani di Neuroscienze e Gestalt Therapy di Siracusa, la dottoressa Argentino ha messo in luce come la dimensione spirituale possa diventare un potente strumento di cura, capace di accompagnare la persona nella sofferenza e di trasformare il dolore attraverso la forza dell’amore. A moderare e stimolare il dibattito è stato Mons. Guglielmo Borghetti, Vescovo e Presidente nazionale di Diaconia, affiancato da don Patrizio Carolini, direttore dell’Istituto di Pastoral Counseling. La loro presenza ha sottolineato il valore ecclesiale e comunitario dell’iniziativa, favorendo un dialogo aperto tra professionisti della salute, operatori pastorali e counselors. La giornata non si è limitata a un’esposizione teorica: i lavori si sono sviluppati in forma contenutistica e dinamico-esperienziale, in linea con i principi della medicina narrativa contemporanea. Sono stati condivisi casi clinici e testimonianze, con momenti di confronto diretto e di riflessione personale e di gruppo. L’accento è stato posto sulla necessità di integrare scienza, cura e spiritualità per un approccio realmente olistico alla persona. L’evento ha rappresentato un’occasione preziosa per ribadire come la spiritualità, lungi dall’essere un elemento accessorio, costituisca una dimensione fondamentale della cura. Intesa come prendersi cura con amore e compassione, essa diventa una risorsa essenziale per affrontare la sofferenza e accompagnare le persone nelle fasi più delicate della vita, inclusa quella terminale. La forza dell’amore che permea una relazione autentica e compassionevole si rivela capace di dare senso al dolore e di aprire spazi di resilienza e speranza. La cura autentica non è solo tecnica o medica, ma spirituale e relazionale: nasce dall’amore e dalla capacità di dare significato anche al dolore. Non esistono malattie incurabili, solo malattie inguaribili. La dimensione spirituale e di fede diventa così un ponte che restituisce valore e dignità alla persona, rendendo la cura un atto di umanità condivisa. Dalla Giornata è scaturito un forte appello alla costruzione di una cultura del counseling, radicata in una concezione bio-psico-socio-spirituale, conforme alla verità dell’uomo come rivelata da Cristo.






