Giornata mondiale del malato. La celebrazione con il Vescovo Borghetti si terrà nella chiesa della Divina Misericordia a San Bartolomeo al Mare.

Mettere al centro la vulnerabilità

«La celebrazione annuale della Giornata mondiale del malato è il momento in cui la comunità cristiana mette al centro del proprio vissuto le grandi fragilità e le vulnerabilità delle persone». Così don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della C.E.I., sintetizza il significato della XXVIII Giornata mondiale del malato, martedì 11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes. È il giorno «in cui i malati diventano protagonisti e danno testimonianza del loro cammino di sofferenza. La Chiesa si fa intorno a loro come comunità cristiana desiderosa di accompagnarli con prossimità e vicinanza». Istituita da san Giovanni Paolo II il 13 maggio 1992 in una lettera al cardinale Angelini, presidente del Pontificio consiglio degli operatori sanitari, fissandone la celebrazione l’11 febbraio di ogni anno, nel documento istitutivo il Papa ha elencato le principali finalità della giornata: sensibilizzare il popolo di Dio, le molteplici istituzioni sanitarie e la società civile per assicurare la migliore assistenza agli infermi; aiutare chi è ammalato a valorizzare, sul piano umano e soprattutto su quello soprannaturale, la sofferenza; coinvolgere in maniera particolare le diocesi, le parrocchie, i sacerdoti, i diaconi, le famiglie religiose nella pastorale sanitaria; favorire l’impegno del volontariato; richiamare l’importanza della formazione spirituale degli operatori sanitari; far meglio comprendere l’importanza dell’assistenza religiosa agli infermi da parte di quanti vivono e operano accanto a chi soffre. Il messaggio che papa Francesco sceglie quest’anno come tema del messaggio per la Giornata, è l’invito di Gesù: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28). Il messaggio ci esorta ad andare verso Gesù; un invito a tutta la comunità sofferente a cercare e trovare ristoro. Gesù è quell’incontro, quella relazione che ci sostiene nel nostro cammino, e l’invito è rivolto a tutti i cristiani a diventare missionari nei luoghi di sofferenza e di difficoltà per portare l’annuncio e la presenza di Gesù e della Chiesa. «La Chiesa vuole essere sempre più e sempre meglio la locanda del buon samaritano che è Cristo, cioè la casa dove poter trovare la sua grazia che si esprime nella familiarità, nell’accoglienza, nel sollievo. In questa casa potrete incontrare persone che, guarite dalla misericordia di Dio nella loro fragilità, sapranno aiutarvi a portare la croce facendo delle proprie ferite delle feritoie, attraverso le quali guardare l’orizzonte al di là della malattia e ricevere luce e aria per la vostra vita». Intanto il vescovo S. E. Mons. Guglielmo Borghetti ha nominato direttore dell’Ufficio di pastorale della salute don Carmelo Galeone, affiancato da don Claudio Chiozzi come vice direttore. I due sacerdoti hanno il compito di studiare e approfondire i problemi e le urgenze pastorali connessi con il mondo della sanità in Diocesi. È un Ufficio che possiamo definire «work in progress» e che avrà bisogno della collaborazione di tutti per tentare di operare pastoralmente al meglio. Il primo incontro si terrà proprio durante la Giornata del malato di martedì, presso la chiesa della Divina Misericordia di San Bartolomeo al Mare. La giornata inizierà alle ore 15,30 con la recita del Rosario, e alle ore 16 continuerà con la Messa presieduta dal vescovo Borghetti insieme a tutti i sacerdoti che saranno presenti con gli ammalati delle parrocchie. Al fondo di questa pagina il messaggio di Papa Francesco in formato pdf da poter scaricare.

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